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RADIO PENSIERO ALTERNATIVO


(Puntata del 31 ottobre 2012)

Ben ritrovati sulle frequenze di Radio Pensiero Alternativo.
Dopo la doverosa puntata dedicata ai cinquant'anni del 45 giri che ha cambiato la storia della musica, torniamo ad una puntata non monografica.
Il titolo che ho dato a questa puntata è "Buona la prima!". Il senso del discorso è: quanti artisti hanno pubblicato quella che sarà considerata "la" canzone già nell'album di esordio?
A voler essere cattivi si potrebbe dire: bene, il capolavoro l'hai scritto, ora cosa continui a scrivere a fare?
Vedrete dagli esempi che vi presenterò che il discorso non è valido in termini rigorosi: parleremo di Artisti con la A davvero maiuscola, che hanno scritto pagine di musica indimenticabili, e non solo "quella" canzone. Però vedrete che a volte l'esempio risulterà davvero eclatante.
Piccola postilla. Con che criterio ho scelto gli esempi? Anzitutto... a memoria, ed essendo ormai la mia particolaremente labile, probabilmente avrò fatto delle dimenticanze colossali! Oltre tutto ho scelto, si capisce, nel bagaglio di ciò che conosco, e quindi la scelta è stata limitata anche in questo senso. Da ultimo, ho scelto artisti che non siano stati meteore. Ho evitato, cioè, quei "casi" che si sono consumati in una singola uscita (o davvero poco più). Gli esempi scelti trattano tutti di gruppi o artisti singoli che hanno avuto carriere piuttosto lunghe, costellate da molteplici successi.

Bene, ho deciso di dividere il discorso in due sezioni: "Buona la prima italiani" e "Buona la prima stranieri". E visto che tendo sempre a trascurare la musica italiana, partiremo proprio dal materiale... patriottico!
E cominciamo da qui. Se si pensa alla PFM, alla Premiata Forneria Marconi (certo, per chi conosce questo gruppo), difficile pensare che "la" canzone non sia questa:



"Impressioni di settembre", autentico capolavoro del progressive italiano, capolavoro insuperato del gruppo, data 1972, ed era contenuto nel primo album del gruppo: "Storia di un minuto". Come "aggravante" possiamo dire che il brano era seguito, nell'album, da un altro super-classico del gruppo: "E' festa". Bene. 'Ste due le hai scritte... che continui a fare? Per fortuna non si sono fermati. Tra cambi di formazione vari, la PFM dal 1972 ha continuato a sfornare album con buona regolarità, ed oggi si aggira intorno ai 17, limitandosi a quelli da studio, costellati tutti da ottime canzoni.

Giriamo pagina. E parliamo di uno dei miei "eroi", probabilmente il cantautore italiano che preferisco (se la batte con Battisti). Allora, chi mi dice qual è "la" canzone del professor Roberto Vecchioni?
Alzi la mano chi non ha pensato a questa:



Era il primo album! Veramente! 1971: "Parabola". Pensate se si fosse fermato! Quanta roba stupenda avremmo perso! Eppure "Luci a San Siro" era nell'album di esordio. Ancora in attività anche lui (per fortuna), con 26 album da studio complessivi nel carnet.
(Ho scelto una versione molto successiva all'originale, perché quella originale era orrendamente deturpata dalla ipocrita censura democristiana degli anni '70 italiani, che costrinse Vecchioni a modificare il testo, falsandone pesantemente il senso.)

Andiamo avanti. Qui il discorso forse è meno netto... Ci sono questioni di tifo e questioni cittadine, ma che questa canzone non sia "la" canzone di Antonello Venditti (o per lo meno una delle tre "le" canzoni), saranno in pochi, secondo me, a dirlo.



Sono poche le canzoni di Venditti che se la battono con "Roma capoccia". Ce ne sono molte, sì, ma questa... Ed era, ancora, l'album di esordio. 1972 (che periodo, i primi anni '70, anche in Italia). "Theorius Campus", album stranissimo, scritto a due mani, che rappresentò l'esordio per Venditti e per De Gregori, addirittura. De Gregori non sparò subito forte, ma Venditti, eccome!
18 album da studio dopo questo (chi scrive pensa che gli ultimi 11 erano anche evitabili, ma questo è soggettivo), ed una lunghissima scia di capolavori. Meno male che non si è fermato al "buona la prima"!

E che ne dite di questa? Facciamo un referendum. Qual è "la" canzone di Fabrizio De Andrè? Qui non ci sarà un plebiscito come per Vecchioni, ma sicuramente questa canzone si piazza tra le primissime posizioni.



"Bocca di rosa" esce nel 1967, nell'album "Volume I", esordio di De Andrè. Anche lui, altro che fermarsi: finché ha potuto ha scritto capolavori, uno dietro l'altro, ma intanto questa era uscita subito, oplà, buongiorno, mi presento!

Veniamo un po' più avanti nel tempo. Mi citate "la" canzone di Giorgia?
Non mi dite che non avete pensato a questa:



1994. L'album si intitola "Giorgia", e contiene questo brano, che si intitola "E poi", con cui non va - incomprensibilmente - oltre il settimo posto a Sanremo. Da quel primo album ne sono seguiti altri sette, da studio. Ma "la prima" non è stata superata tante volte.

Torniamo indietro, ma restiamo con una signora. Qui forse il discorso è un po' meno netto, anche a causa della lunga carriera della cantante, nonché dei suoi molteplici cambi di genere, del suo eclettismo. Comunque nel referendum su "la" canzone di Patty Pravo, sono pronto a scommettere che questa sia nei primi cinque, se non nei primi tre posti.



Da quando, nel 1968, uscì l'album "Patty Pravo", di album da studio di Patty ne sono usciti quasi 30, e qui davvero la lista dei capolavori è quasi senza fine. Ma se pensate che, sempre in questo primo album, oltre a "La bambola" c'erano anche "Se perdo te" e "Ragazzo triste"... beh... altro che "buona la prima!" verrebbe da dire.

Chiudiamo il discorso italiano tornando molto avanti.
Parliamo di Laura Pausini? Qualcuno dirà: "ma anche no"! Maligni! Invece nel discorso di oggi rientra molto bene, perché parliamo di questa canzone:



Questa, invece, a Sanremo vinse, tra le nuove proposte, nel 1993. E "La solitudine" uscì, ovviamente, nel primo album della Pausini. Qualche maligno (ancora!) dice che in questo caso, se si fosse fermata, non è che avrebbe fatto grossi danni, ma - appunto - sono voci maligne e noi qui i maligni non li ascoltiamo. Questo album è stato seguito da una decina di album, che tra italiano e spagnolo hanno scritto qualche altra pagina abbastanza famosa di musica italiana.

Bene. Basta con l'Italia. Ora andiamo all'estero.
E per andare all'estero parto subito da due signori che conosco davvero molto molto bene (musicalmente parlando, naturalmente).
Partiamo da Peter Gabriel e ci riferiamo - chiaramente - solo alla carriera solista. Qui il discorso è meno netto che in casi precedenti, ma nel primo album da solista di Gabriel, c'era già questa Canzone (la scrivo con la c maiuscola, perché... mi sembra il minimo).



Per chi scrive, "Solsbury Hill" rimane "la" canzone di Gabriel. La cosa non è universale, probabilmente, ma non sarò certo il solo a pensarla così.
1977, Peter Gabriel "1". PER FORTUNA Gabriel non si accontentò del "buona la prima!", ed ha continuato, e sta continuando a sfornare capolavori.

Stretto collega di Gabriel, per tanti anni, è stato quest'altro signore, che pensò, nel suo album solista di esordio, di pubblicare quella che credo quasi tutti riconoscano come "la" canzone.



Qui, forse, più che la canzone per intero, è quella rullata che la caratterizza così tanto ad essere rimasta come marchio indelebile per "esemplificare" Phil Collins. 1981, "Face value" costituisce l'esordio solistico di Phil Collins, batterista e cantante (dall'abbandono di Gabriel) dei Genesis. Il successo commerciale di Collins nell'attività solistica sarà altissimo, e la sua carriera sarà costellata da notevolissimi successi. "In the Air Tonight", però, giustifica a mio avviso la qualifica di "buona la prima!" all'album.

Andiamo su qualcosa di un po' meno universalmente conosciuto come la musica sentita fin qui in questa puntata.
Parliamo di uno dei gruppi più geniali e più di avanguardia dell'intero panorama musicale inglese di tutti i tempi: i Talking Heads di David Byrne. Chi li conosce appena bene, chi li ha frequentati almeno un po', e quindi va oltre i successi più commerciali del gruppo, converrà con me che - se forse, per quanto detto, non si può parlare di una sola canzone, per lo meno - una delle "le" canzoni del gruppo sia questa.



Una delle canzoni che più mi ha divertito cantare nel breve periodo della mia vita dedicato alla musica fatta e non solo ascoltata. "Psycho Killer". Era il 1977, e l'album - di esordio - si intitolava "Talking Heads: 77". Da allora David Byrne, in compagnia (tra gli altri) della strepitosa Tina Weymouth al basso (qui così in evidenza), ha snocciolato una serie di album che sono - tutti - capisaldi della musica rock, ognuno avanti almeno 20 anni rispetto alla musica contemporanea alla sua uscita.

Torniamo su cose più recenti e - forse - note. Io li conosco sicuramente poco e male, ma quando ho scoperto che, di questo gruppo, questa canzone era nell'album di esordio, mi sono davvero sorpreso. Di cosa parlo? Di questo:



(Tra i "primi 40 secondi" più belli della storia del rock).
Non hanno un numero incredibilmente alto di album all'attivo, ma è innegabile che i Guns N' Roses si sono ritagliati un ruolo di spicco nel panorama della musica rock.
"Sweet Child O'Mine", che è in assoluto il mio preferito del gruppo, credo che rientri nella top 3 della maggior parte di chi i Guns N' Roses li conosce meglio del sottoscritto.
Bene, era contenuto nell'album di esordio, "Appetite for Destruction", 1987.

E passiamo ad un altro gruppo tra i miei preferiti dei pur sempre validi anni '80.
Il gruppo era caratterizzato dall'avere una cantante, donna, con una voce particolare e molto molto conturbante. E nell'abum d'esordio c'era una delle canzoni in cui questa... "conturbanza" si manifestava in pieno.



1980 tondo tondo. L'album si intitolava "Pretenders", come il nome del gruppo, e conteneva questa "chicchetta", "Brass in Pocket", che rimarrà una delle cose più universalmente note del gruppo, cantata dalla - si diceva - conturbante voce di Chrissie Hynde.

Restiamo con una voce femminile. E che voce! E ascoltiamoci una delle "buona la prima!" più clamorose di sempre.
Senza "annunciarla", tanto è inconfondibile.



"The kick inside" esce nel 1978, lanciando nel mondo una delle voci più particolari della storia del "rock", proprio con questa "eterna" "Wuthering Heights". Per fortuna Kate Bush non si è fermata qui, non si è fermata alla prima, ma ha continuato, e sta continuando, a scrivere meravigliose pagine di musica.

Bene. Siamo arrivati all'ultimo capitolo di questo piccolo viaggio nelle opere prime più famose della storia. E credo che il brano con cui ho deciso di chiudere sia forse il più emblematico in assoluto di tutto il discorso fin qui fatto. Un brano che - probabilmente - tutti (detto così sembra che chissà quanti siete... i due o tre che leggeranno questa pagina) starete pensando: ma come mai non ha messo.... questa?



Come negare che "Sultans of Swing", brano strepitoso del 1978, dei Dire Straits, contenuto nell'album omonimo di esordio, non sia "la" canzone del gruppo, quella senza la quale... non si potrebbe parlare di Dire Straits?
Buona la prima! Altro che!

Bene. Il nostro viaggio di oggi finisce qui.
Grazie a tutti per l'ascolto.
Un forte abbraccio, ed a risentirci alla prossima puntata di Radio Pensiero Alternativo!