Dai treni (ancora loro) al senso civico

(post dal vecchio blog)

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  1. Mancio65
     
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    Prendo il treno delle 6.22 a Viterbo Porta Fiorentina.
    La biglietteria automatica è rotta*. Lo è dal 2009. Mai funzionato. Chi prende il treno prima delle 6.15 (quando apre la biglietteria), non paga o deve ricordarsi di comprare il biglietto il giorno prima.
    Dei tre tabelloni con l’orario dei treni, uno è spento. Lo è un giorno sì ed uno no.
    Delle tre obliteratrici dei biglietti, una è sempre spenta, una è accesa ma non funziona. Ne funziona solo una**.
    Parte il treno. Puntuale (una mattina su cinque partiamo già con un leggero ritardo).
    La porta di accesso è rotta. Ce n’è in media una rotta a viaggio. Delle porte interne non parliamo proprio.
    Il rumore, nell’ultima carrozza, quella con il generatore, è fortissimo. E’ sempre così.
    Cerco uno dei quattro (4) posti del vagone dotati di presa elettrica. Ma è rotta. O meglio: è assente, al suo posto c’è un buco. Qualcuno dev’essersela rubata. Capita un giorno ogni quattro.
    Il bagno oggi funziona. Ma un viaggio su quattro è guasto. E un viaggio su sei sono guasti entrambi i bagni del treno. Ah, e un viaggio su otto, soprattutto d’estate, funzionante o rotto che sia, il bagno emana un tanfo nauseabondo che satura tutta la carrozza.
    L’aria condizionata non funziona. Capita un viaggio su due, in almeno un vagone.
    Il treno si riempie alle varie stazioni, e ad Anguillara, come tutti i giorni, la gente resta in piedi.
    Arriviamo a Ostiense con 10 minuti di ritardo. E’ il ritardo medio quotidiano.
    La scala di accesso al sottopassaggio (una sola per due binari) è stretta che a malapena permette il passaggio di una fila a scendere e una a salire. L’ascensore è guasto, storicamente guasto.
    Il primo tabellone con gli orari, a Ostiense, è rotto, da sempre. Il secondo funziona (quasi) sempre. Il terzo ed il quarto vanno a singhiozzo.
    I tapis-roulant che portano alla metro a Piramide sono rotti. Capita un giorno su due.
    La scala mobile verso il marciapiede della metro è ferma. Capita quasi tutti i giorni.
    La metro è di tipo vecchio. Senza aria condizionata (quando va proprio male – d’estate – l’aria condizionata c’è, ma è calda, e i finestrini non si aprono). Impiega un tempo biblico tra Piramide e Eur Palasport perché per lunghi tratti va a passo d’uomo. Poi, a Magliana, occorre aspettare il cambio del personale, che se la prende comoda, tra saluti, scambio di battute, chiavi dimenticate e chissà cos’altro.
    Viaggio di ritorno, stesso discorso, con ritardi generalmente molto più alti.

    Siamo ormai talmente abituati a tutti questi guasti, queste disfunzioni, che per noi sono diventate la normalità. Non è più un problema, è normale!

    Questo il viaggio medio. Poi ci sono le eccezioni.
    Come ieri.
    Treno delle 16.52 da Ostiense, annunciato con ritardo di 20 minuti in partenza. Furto di rame, si mormora (di ufficiale, ovviamente, non c’è nulla).
    Il treno delle 17.16 – regionale “veloce”, lo chiamano: le virgolette le metto io, loro no! – è soppresso. C’è solo quello delle 16.52. L’aria condizionata non c’è e già a San Pietro il treno è pieno come un uovo. A Valle Aurelia la gente si mette anche sotto ai sedili. Si soffoca. Il treno va a singhiozzo, con soste lunghissime. L’elettricità attacca e stacca continuamente. A Bracciano, dove arriviamo con trenta minuti di ritardo, ci fermiamo e restiamo fermi mezzora. Per fortuna le porte si aprono e riusciamo a far girare un po’ d’aria. Tutte le luci si spengono. NESSUNO si degna di far sapere cosa cazzo stia succedendo. Dopo mezzora il treno fortunatamente riparte. A luci spente, ma questa volta con l’aria condizionata a cannone, ideale per noi sardine, fino a poco prima pressate e chiuse nella scatola, e quindi zuppe di sudore. Mi domando come mai non passi qualcuno anche a sputarci o a prenderci a calci.
    Arriviamo a Viterbo Porta Fiorentina con un ritardo di oltre un’ora.
    E questa mattina, il treno delle 6.22 – quinto treno della giornata - è riuscito ad arrivare a Ostiense già con mezzora di ritardo. Del viaggio di ritorno di stasera ho quasi paura!
    Oh, e questo “a regime”, quando non c’è un incendio lungo la linea, quando non piove troppo, quando non nevica, quando non gela, quando nessuno decide di suicidarsi sotto il treno, quando un treno non si guasta tra una stazione e l’altra e dev’essere rimorchiato.

    Ora.
    Punto 1. La gran parte dei problemi non è colpa del personale viaggiante, è ovvio. Ma il caldo prima ed il gelo poi sì. E soprattutto, se devo stare fermo in una stazione mezzora, MI DEVI DIRE COSA CAZZO STA SUCCEDENDO, mi devi dire perché stiamo fermi, mi devi dire quando prevedi di ripartire e soprattutto se speri di riuscirci entro la giornata. La disinformazione, quella sì, è colpa del personale viaggiante.
    (Fino ad un certo punto: questa mattina, mentre accumulavamo la nostra mezzora di ritardo alla stazione di Capranica, il capotreno era in carrozza, raggiungibile. Ma NEANCHE LUI SAPEVA NULLA! Aveva ricevuto un sms (!!!) con cui era stato avvertito di fermarsi ad aspettare a Capranica!)

    Ma perché la situazione dei trasporti regionali è così catastrofica?
    Punto 2. Perché la classe dirigente italiana fa schifo
    , e pensa solo a rubarsi e magnarsi i soldi pubblici.
    Punto 3. Perché la gran parte della gente non paga il biglietto (come non paga le tasse), non capendo che le cose non funzionano senza soldi.
    A proposito del pagamento del biglietto… Trenitalia. Fanno anche la campagna per il controllo dei biglietti. A parte che per evitare di essere linciati, possono fare il controllo solo con treni non pieni da scoppiare ed in orario, quindi non possono controllare quasi mai. Inoltre, come avviene il controllo? Avviene che a chi non ha il biglietto, o meglio – ormai il trucco l’hanno capito tutti – lo ha ma bello nuovo e non obliterato, anziché venire fatta una SACROSANTA E SALATISSIMA multa, viene detto: “Eh, eh, eh… distrattone… il biglietto va obliterato, non lo sa? Tenga la penna, lo obliteri ora!” LO OBLITERI ORA? E IO CHE HO FATTO L’ABBONAMENTO SONO PROPRIO L’ULTIMO DEI COGLIONI? Questa pratica che usano i controllori è UN INSULTO VERGOGNOSO a chi è abbonato e si paga l’abbonamento. Abbonamento che – sia chiaro – io pago TUTTI I VIAGGI, mentre le cose funzionano – come detto – un viaggio sì e uno no. Cominciate a FAR PAGARE LE MULTE A TUTTI. E magari ci saranno un po’ più di soldi. Una parte ve li magnerete in festini, ma magari una parte la potrete destinare anche a rendere il trasporto regionale degno di un paese che si picca di considerarsi “civile” (le virgolette, anche qui, sono d’obbligo).

    E qual è il male unico all’origine sia della classe dirigente che fa schifo, sia dei cittadini che non pagano biglietto e tasse?
    La totale, assoluta, irreversibile – temo, ormai – mancanza di senso civico di TUTTI i cittadini (o della quasi assoluta totalità). Sì, perché se abbiamo una classe politica di merda, che una volta al potere pensa solo a fare – coi nostri soldi – feste in maschera (che per moltissimi di loro, poi, il travestimento da maiale è del tutto pleonastico), lasciando che i treni vadano in malora e che la gente muoia per l’impossibilità di accedere rapidamente alle cure mediche (a meno di non chiamarsi Polverini), il motivo è che quei politici, che prima di divenirlo erano cittadini, sono del tutto privi di senso civico.
    Se abbiamo l’evasione fiscale più alta del mondo occidentale, è perché siamo cittadini del tutto privi di senso civico, e non sappiamo di avere dei doveri.
    Se le persone salgono sul treno senza pagare il biglietto, è perché sono del tutto prive di senso civico (e magari sono quelle che si lamentano più ad alta voce), e non sanno di avere dei doveri.
    Se non riusciamo ad organizzare una protesta per nessun motivo, se ormai tutti i disservizi innumerevoli, gravissimi ed inaccettabili, li sopportiamo senza fiatare, a testa bassa, senza scendere in piazza e far valere – minacciosamente, se il caso – i nostri diritti, è perché siamo del tutto privi di senso civico e – come non capiamo di avere dei doveri - non sappiamo neppure bene quali diritti abbiamo e come li possiamo difendere.

    A questo ci ha portato l’ignoranza abissale nella quale tutti i governi (tutti, eh? Di qualsiasi colore e tipo) che si sono susseguiti dall’inizio del 1900 a oggi, ci hanno tenuto, e nella quale – diciamolo – ci siamo adagiati e sguazziamo beatamente.
    E a quei pochi che questa ignoranza non la sopportano, che il senso civico lo hanno, che i diritti ed i doveri li conoscono, non resta che far ricorso al Maalox per curarsi i travasi di bile. Fino a quando… fino a quando?


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    * Ho visto, proprio oggi, che ne è stata installata una nuova. Vediamo quando dura prima di rompersi, vi farò sapere.
    ** Anche le obliteratrici sono state sostituite recentemente. Ma dal luglio 2009 al maggio 2012 la situazione è stata quella che ho descritto.
     
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1 replies since 10/10/2012, 10:37   54 views
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