Finita (o quasi) la campagna elettorale...

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  1. Mancio65
     
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    La campagna elettorale che si chiude oggi, la prima a cui ho partecipato attivamente - anche se ancora in misura decisamente marginale – credo sia una delle più brutte e (per certi versi) inutili che ricordi.

    E’ ovvio che il mio è un giudizio di parte, e che quindi, per sua stessa definizione, pur sforzandosi di esserlo, non può essere obiettivo al 100%.
    Lo premetto subito, così sgombro il campo da possibili equivoci.

    Perché è stata brutta e perché è stata inutile?
    Soluzione banale: a causa dei protagonisti che l’hanno caratterizzata.
    Vediamo soluzioni più articolate. E’ stata brutta anche a causa del particolare momento che attraversa il paese, dal punto di vista economico e da quello politico.
    Economicamente siamo in una crisi nerissima, totale. Al di là delle luci/ufo viste da Monti durante il suo mandato (anzi, più che altro verso la fine del mandato, quando cominciava a sentire aria di elezioni), la situazione economica era drammatica alla fine del governo Berlusconi – che ha messo in ginocchio il paese con la sua assoluta inadeguatezza, spendendo quel poco di capacità unicamente per la risoluzione dei problemi personali del Presidente del Consiglio – ed è ulteriormente peggiorata (per noi comuni mortali) durante lo sciaguratissimo anno del governo Monti, che invece di capacità ne aveva molte, ma purtroppo tutte orientate in modo esclusivo verso l’autoconservazone della casta di cui i suoi esponenti fanno parte.
    Gli indicatori economici – tutti – sono precipitati ulteriormente (e già non si può dire che partissero alti) durante l’ultimo anno.
    Il terzo protagonista tra i partiti (sulla carta) maggiori – ossia il PD di Bersani - partiva con un vantaggio colossale ma, grazie alla sua storica incapacità di condurre una campagna elettorale decente, l’ha via via consumato, fino a ritrovarsi in posizioni di equilibrio con partiti (e personaggi) ormai morti e sepolti, disseppelliti solo grazie all’innato “tafazzismo” storico dei rappresentanti del PD.
    Tutto ciò ha portato ad una situazione di estremo equilibrio tra i maggiori (sulla carta) schieramenti, che ha causato un “tutti contro tutti” senza orizzonti, aggravato da continue e stucchevoli marce indietro.
    Il balletto tra Monti e Bersani è stato, anzi è, squallido. La campagna è stata tutto un continuo e costante mandarsi a quel paese e poi tornare a strizzarsi l’occhio. Vendola ha fatto, involontariamente, da relativo terzo incomodo in questo balletto. Parente scomodo per il PD, quando cercava di prostituirsi a Monti, parente di facciata, sempre per il PD, quando cercava di non allontanarsi anni luce dal proprio elettorato (o da quel che ne rimane).
    Berlusconi ha sparato a zero contro tutti: vive ormai in un mondo tutto suo, che mai avrebbe avuto alcun tipo di risalto, se non ci avessero pensato stampa e televisioni (non tanto le sue, eh, sarebbe troppo facile: quelle che dicono di opporglisi) a dargli ogni tipo di risalto possibile.
    Poi ci sono stati Ingroia e Giannino, Vendola e Meloni/Crosetto, che hanno cercato di interpretare ruoli diversi (e simmetrici) chi a sinistra e chi a destra.

    Vista l’impossibilità di sapere con chiarezza il futuro che ci sarà, dal momento che è impossibile capire quale sarà la forza relativa dei tre schieramenti (sulla carta) maggiori, la campagna elettorale è stata poi basata tutta su chi sparava la cazzata più grossa.
    Non c’è stato davvero altro.
    Il nulla assoluto.

    Finte lite, finti riappacificamenti, e – su tutto – cazzate senza ritegno e senza limiti.
    Mi rifiuto persino di ricordarle, qui. Dovrei praticamente ricordare due mesi di interventi di tutti i rappresentanti dei tre partiti (sulla carta) maggiori.
    Diciamo che Berlusconi, con il suo tornare in campo da protagonista, ha dato il la. Monti e Bersani, che non aspettavano altro, hanno deciso di evitare una campagna elettorale difficilissima, basata sugli enormi problemi che l’Italia ha – anche perché avrebbero dovuto spiegare che la responsabilità di quei problemi era per buona parte loro – e si sono gettati a capofitto nell’imitazione del venditore di pentole, instaurando la suddetta gara a chi sparava la balla più grossa.
    In questa orgia di balle e di cazzate, i tre hanno superato qualsiasi limite di guardia.
    Consapevoli, anzi certi, del fatto che gli italiani sono totalmente stupidi e totalmente privi di memoria storica, i tre hanno sparato cazzate convinti che gli italiani (in quanto stupidi) non avrebbero mai capito l’irrealizzabilità delle stesse, e che gli italiani (in quanto privi di memoria storica) avrebbero dimenticato che le cose che i tre promettevano di abolire o modificare, erano state proprio volute (ed imposte come IMPRESCINDIBILI) proprio da quei tre figuri!
    Questi sono stati i temi che i tre partiti (sulla carta) maggiori hanno deciso che gli italiani meritassero di avere nella loro campagna elettorale, nella più importante campagna elettorale – forse – dal dopoguerra ad oggi.

    Una campagna elettorale impostata in questo modo e basata su questi temi non poteva non essere brutta. E, non avendo riguardato NIENTE di concreto e di importante, non poteva non essere inutile.
    Non credo che, con lo spettacolo messo in scena da tutto quanto visto fin qui, si sarebbe potuto pensare di mutare gli equilibri. Continuando a non dare agli italiani alcuno strumento per decidere conretamente e fattivamente per chi votare, continuando a farli votare sulla teoria, su quello che si crede che un partito rappresenti, continuando a far votare tizio perché sennò arriva caio, dubito che si sarebbe mosso un solo singolo voto.

    Quali schieramenti, adesso?
    Schematizzando un po’ le cose, la situazione è molto semplice e perfettamente simmetrica.
    Al centro ci sono Monti, Casini e Fini. Per convinzione storica o per opportunismo, sono la vecchia, “cara” DC di una volta. Niente di più, niente di meno, pruderie moralistico-cattolico-borghese compresa. Sono la Casta. Sono i potenti che governano avendo come unico obiettivo la massimizzazione del proprio esclusivo tornaconto. Sono quelli che solo dopo aver soddisfatto la propria fame (di tutto, dal pane al potere assoluto) si preoccupano di vedere se avanza ancora qualche briciola per noi comuni mortali, per il disprezzabile, stupido popolo meritevole dei segreti di stato, il popolo che non può capire, non può decidere, non sa farlo, non deve farlo, non deve pensare, pensiamo noi per lui.
    Con la DC del boom degli anni ’60 questo era possibile. Con i montiani di questo decennio, con la catastrofica condizione dell’economia capitalistica mondiale, questo non è più possibile.

    A sinistra e a destra, contigui, ci sono il PD e il PDL (con quel che resta della Lega, da qui in avanti, per brevità, semplicemente PDL).
    Il PDL è responsabile di otto degli ultimi dieci anni di governo. Il PDL è responsabile di aver governato l’Italia pensando unicamente a parare il culo a Berlusconi dai suoi guai giudiziari. Ora, comunque la si pensi, sia che si ritenga Berlusconi un delinquente o un perseguitato, è oggettivo che il suo governo non abbia pensato davvero ad altro. Il PDL, inoltre, è responsabile quanto Monti dello sciaguratisismo ultimo anno di governo.
    Il PD è responsabile di non essersi MAI opposto a Berlusconi
    (del resto, è sempre stato guidato da suoi soci in affari), e di aver affiancato Monti, al pari del PDL, nel suddetto uiltimo disastroso anno di governo.

    Allontanandoci dal centro, incontriamo poi SEL di Vendola, e i Fratelli d’Italia di Meloni e Crosetto. I due schieramenti, pur trovando impresentabili il PD ed il PDL, hanno stabilito (per questioni di realpolitik, dicono i buoni, per mero opportunismo dicono i cattivi) che allearsi con loro – vista la rivoltante legge elettorale che ci è stata regalata e che TUTTI in Parlamento si sono ben guardati dal modificare – fosse l’unico modo per cercare di ottenere qualcosa di positivo.
    Per Vendola c’è la scusante di non essere stato presente in Parlamento durante l’ultimo governo Berlusconi ed il governo Monti, ma c’è l’aggravante del ritrovarsi alleato al PD, ossia un partito che con Monti si vuole alleare.
    Per Meloni e Crosetto il discorso è l’esatto contrario: avversano Monti, ma sono stati al governo con Berlusconi per tutto il tempo.

    Opponendoci ancora di più al centro montiano, abbiamo Ingroia e Giannino.
    Il primo ha tirato dentro un po’ tutto quanto a sinistra si oppone radicalmente a Monti, senza troppo realismo politico. Probabilmente, se il PD fosse stato solo appena un pochino più avulso dalla casta, una confluenza tra Ingroia e Vendola, ed una successiva alleanza con il PD, avrebbe potuto dare a entrambi la possibilità di scrollarsi di dosso Monti… Ma come detto, per realizzare ciò, sarebbe stato necessario che il PD fosse… un partito di sinistra!
    Quanto a Giannino… be’, la questione dello Zecchino d’Oro, dopo quella del Master, dopo quella della laurea… ma di che/chi stiamo parlando? Lasciamo perdere, parliamo di cose serie.

    Tiriamo le somme.
    Chi vota uno a cui sta bene tutto ciò che c’è e c’è sempre stato, tutto ciò che ci è stato regalato nella Seconda Repubblica? Monti, PD o PDL, davvero fa poca, pochissima differenza. Nessuno dei tre ce la farà da solo. E con buona probabilità non ce la faranno nemmeno PD e Monti insieme (anche perché dureranno 20 minuti).
    Chi vota uno cui non sta poi così bene tutto quanto sopra, ma è convinto che tanto agli italiani sta bene e quindi non c’è speranza di evitare Monti? SEL o FDI.
    Chi vota chi non ne vuol proprio davvero sapere di Monti, senza curarsi di soglie, sbarramenti, reali possibilità di poter esprimere un numero di deputati e senatori decente? Ingroia o Giannino.

    E gli altri?
    Quelli che non ne vogliono più sapere di potenti che decidono per proprio conto pensando unicamente al proprio interesse?
    Quelli che sono stufi del marcio infiltrato in ogni ordine e grado dello Stato e pensano che forse muovendosi personalmente, riempiendo lo Stato di persone pensanti ed oneste qualcosa potrebbe cambiare?
    Quelli che non ne possono più di subire qualsiasi sopruso e qualsiasi angheria perché “ce lo chiede l’Europa?”
    Quelli che si rendono conto – per quello straccio di conoscenze di economia che possono avere – che una moneta sovranazionale senza una banca sovranazionale, senza una possibilità di difesa monetaria per i singoli Stati, è unicamente uno strumento in mano alla casta degli speculatori, e che quindi, così com’è, l’Euro non serve ad altro che a far arricchire chi è ricco e a far sprofondare nel baratro chi non lo è?
    Quelli che non capiscono per quale motivo il potere in Italia debba seguire regole diverse da quelle di qualsiasi altro paese del mondo, costare somme infinitamente maggiori che in qualsiasi altro paese del mondo, comportare privilegi inimmaginabili in qualsiasi altro paese del mondo?
    Quelli che hanno capito che nessuno meglio di loro stessi può fare qualcosa per loro stessi?
    Cosa votano questi altri?

    Ohibò - si sorprendono quelli di prima – ma chi sono questi? Ma questi sono anti-politici! Chi la pensa così non voterà mica! L’anti-politica è il male assoluto! L’assenza di qualsiasi possibilità di concretezza.

    Già. L’anti-politica.
    Proprio quell’anti-politica che ha riempito le piazze di anti-politici
    , che hanno sfidato pioggia e neve per andare a dimostrare la loro voglia di partecipare, attivamente, a cambiare le cose. Così anti-politici da capire che solo con una poltica che coinvolga davvero tutti si può provare a migliorare la drammatica situazione in cui ci dibattiamo.
    Quell’anti-politica che si è chiamata fuori da ogni logica di spartizione di denaro pubblico per i propri fini, da ogni logica di stampa e televisione irrimediabilmente asservite alla casta, che ha avviato un processo che parte dalla base, così anti-politica che fonda tutta la sua concretezza sulla democrazia totale dei suoi meccanismi di funzionamento.
    Quell’anti-politica che lentamente, costantemente, ha spostato la campagna elettorale più brutta ed inutile della storia verso l’individuazione di un unico, solo nemico. Basta (finti) litigi tra PD e Monti, basta litigi ed attacchi fra PDL e gli altri, lentamente, costantemente, tutti sono scivolati verso la lotta contro un unico, solo nemico: l’anti-politica.
    L’unica in grado, davvero, di spazzare via tutti i cialtroni cui da troppi anni consentiamo di fare tutto, ringraziandoli anche per quanto ci tolgono.

    Il processo è stato lento ma costante. Dalla negazione del fenomeno si è passati all’insofferenza, allo sprezzo totale, alla supponenza, alla sufficienza, al qualunquismo.
    Si è accusata l’anti-politica di fare promesse (che non fa e non ha mai fatto), di fare demagogia, e l’accusa è stata fatta proprio dai grandi contapalle, da chi parla di togliere tasse messe da lui stesso e fino a ieri dichiarate indispensabili per la salvezza del paese.
    Si è accusata l’anti-politica di non dire il “come” realizzare le cose proposte, quando per ognuna, per ogni singola affermazione è stato sempre detto, chiaro e lineare, il modo in cui realizzarla (certo, occorre prendersi la briga di stare a sentire, non tapparsi le orecchie con le dita facendo: ”aaaaaa”), e l’accusa è stata fatta proprio da chi ha sparato palle tanto grosse da far ridere da morire già così, senza davvero nemmeno prendere in considerazione seriamente un “come” realizzarle!
    Si è accusata l’anti-politica di non avere un programma, che esiste, è chiarissimo e fruibilissimo (certo, occorre prendersi la briga di mettersi a leggerlo e di capirlo), e l’accusa è stata fatta proprio da chi un programma non sa neanche cosa sia, visto che – da decenni - basa tutta la sua campagna elettorale sul: “vota me, sennò viene lui”.

    Cos’ha permesso tutto questo qualunquismo, tutta questa supponenza, questo sprezzo nei confronti dell’anti-politica?
    La certezza che gli italiani siano troppo pigri, superficiali e stupidi (di nuovo) per decidersi, finalmente, a FARE e non a far fare, a MUOVERSI e non a guardare gli altri muoversi, a PENSARE e non a seguire proni chi pensa per loro, a SCEGLIERE e non a farsi dire dagli altri cosa si vuole.

    Ora, finalmente, dopo piazze su piazze piene zeppe di gente stufa marcia di tutto questo, piazze piene zeppe di gente che sta dimostrando di non essere proprio così stupida, ignorante, prona e pigra, ora che le piazze zeppe stanno dimostrando che c’è tantissima gente pronta a rimboccarsi le maniche, a faticare, a fare sacrifici grossi, che partono dal proprio tempo personale, a mettersi in gioco personalmente e direttamente, ora – finalmente – tutto quello sprezzo, quella supponenza e quel qualunquismo stanno lasciando il posto ad un bel po’ di sana, costruittiva, tonificante PAURA!
    Sono finiti.
    Devono andare a casa.
    E questa forse è’ – se non l’ultima – la più importante occasione per farlo.

    Edited by Mancio65 - 22/2/2013, 16:16
     
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