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Diciamo che le premesse non ci sono: se il buongiorno si vede dal mattino…
Diamo un’occhiata alla situazione economica, dopo un anno di governo del Salvatore dell’Italia. Vediamo cioè in che modo il governo Monti (ossia i superesperti, i tecnici, i professori universitari che solo grazie alla loro benevolenza magnanima si sono decisi a compiere quest’improba fatica) ci ha salvati dal baratro, ed oggi, con il consueto sdegno e la consueta supponenza, ci chiede nuovamente il voto per la brillante operazione compiuta.
Partiamo dall’esame di alcuni indicatori economici, valutati a novembre 2011 (quando Monti ha iniziato le operazioni di salvataggio) e a novembre 2012, ossia un anno dopo.
Lo so, si vede male. C’è scritto questo.
Prodotto Interno Lordo (PIL) | da +0,4% a -2,3% | Tasso di disoccupazione | da 8,4% a 10,6% | Rapporto debito/PIL | da 120,7% a 126,5% | Spesa per interessi/PIL | da 4,9% a 5,4% | Consumi privati | da +0,1% a -3,4% | Domanda interna | da -1,0% a -5,0% | Crediti in sofferenza banche | da 104,3 mld a 115,8 mld | Tasso interesse sui mutui* | da 4,6% a 4,8% | Pressione fiscale/PIL | da 51,6% a 55,0% |
* Mutui a 10 anni. Notare che durante il 2011 il costo del denaro NON è aumentato, e che l’ammontare dei mutui erogati è crollato.
Qualche altro dato incoraggiante? Nel 2010 e nel 2011 il saldo tra aziende aperte ed aziende chiuse fu positivo, pari a circa +17.000. Nel 2012 il saldo è stato negativo, -3.604. Andate a dare un’occhiata anche a queste cifre.
Di contro, nel positivo, cosa abbiamo?
Rapporto deficit/PIL | da -3,9% a -2,9% | Spread | da 575 a (questa mattina) 290 |
Il fatto che sia – praticamente - solo lo spread ad essere migliorato, mi fa venire in mente quello che qualcuno va dicendo da un po’, ossia che lo spread sia – di fatto – semplicemente una fregatura, uno spettro agitato da chi sta facendo soldi a valanghe, per far sì che noi mandiamo giù qualsiasi tipo di purga sorridendo e cantando. Il discorso che viene fatto è più complesso ed articolato, ma la sostanza, a stringere, è questa. Lo spread è frutto della speculazione finanziaria, quella stessa speculazione che – lei sola, lei sì – ci ha ridotto in ginocchio, consentendo agli speculatori di fare, come detto, soldi a valanghe. Quegli stessi speculatori che ora ci dicono che l’unica nostra salvezza è far scendere lo spread! Crollano i consumi, crolla l’occupazione, crolla la domanda, crollano le imprese, scoppia la pressione fiscale, ma se scende lo spread noi dobbiamo essere contenti (perché LORO continuano ad arricchirsi in modo rivoltante). Ma chi dice queste cose fa antipolitica, che schifo, si vergogni! Meglio, molto meglio, la politica vera, quella senza anti, quella di Berlusconi, di Fiorito, della Polverini, di Monti, di Bersani, di D’Alema, di Gelmini, di Bossi, di Santanché, di Penati, di Formigoni, di Scilipoti, di Mastella, di Calderoli, di Rutelli, della Mussolini, della Fornero (ad libitum).
Peccato che “Ho visto un re” di Fo (cantata da Jannacci) sia una canzone del 1968 che... nessuno canta più.
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