E l'italiano è uomo d'onore...

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  1. Mancio65
     
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    Partiamo subito da una considerazione.
    Un'azione sbagliata non ne giustifica mai, per nessun motivo ed in nessun modo, un'altra.
    Questa massima, secondo me, se dovrebbe regolare anche la vita di ogni giorno (a partire da come guidiamo la macchina, passando per le riunioni di condominio, fino ai rapporti amorosi), non può non regolare la vita politica di un paese, e in assoluto i suoi rapporti internazionali.
    Se siamo d'accordo su questo, possiamo andare avanti.
    Altrimenti credo sia inutile proseguire a leggere.

    L'Italia ha un grande problema.
    Il suo livello istituzionale, politico e (ahimé) sociale è arrivato ad un punto tanto infimo e miserevole, e tale bassezza è talmente radicata e diffusa, che non si riesce più a capire che il resto del mondo non si muove sulla stessa lunghezza d'onda.

    Siamo talmente abituati ai processi spostati, alle leggi cambiate, alle prescrizioni accorciate, ai reati depenalizzati, ma anche alle tasse non pagate, ai biglietti non timbrati ("Ma che davero se deve da timbrà? Non lo sapevo!" "Ma se prendi il treno tutti i giorni, ma vergognati!"), alla differenziata non fatta, alla merda dei cani lasciata per terra, alla cintura di sicurezza dipinta sulla maglietta... siamo talmente assuefatti a vivere in un paese in cui le regole ci sono unicamente per non rispettarle o per scrivere delle deroghe e delle eccezioni, che pensiamo che tutto il mondo si comporti esattamente alla stessa maniera.

    Un ambasciatore firma una garanzia, nella quale, appunto, si fa garante personalmente del fatto che due detenuti in un paese, lasciati liberi per una licenza, faranno ritorno nel paese in cui sono detenuti in attesa di processo.
    Proviamo ad esaminare la cosa partendo da un paese civile.
    In un paese civile, mettere una firma significa rendere una cosa "sacra".
    Mettere una firma a garanzia personale cosa significa? Significa che se poi la cosa che si garantisce non si avvererà, si sarà chiamati a rispondere personalmente di tale fatto.
    Firmo e garantisco che i due detenuti torneranno. E se non tornano? Appunto, ho firmato, quindi sarò chiamato io - che resto qui - a risponderne.

    Vediamo ora la cosa partendo dall'Italia.

    Prima considerazione.
    I due detenuti erano già stati fatti venire in Italia, a Natale, sempre sotto garanzia.
    Quella volta sono tornati.
    E l'Italia si è fatta grandissima di questa cosa! Abbiamo sbandierato ai quattro venti, a tutto il mondo: eh, la parola dell'Italia, eh, siamo gente seria, eh, avete visto, che onestà, che coraggio, che serietà!
    Eravamo quasi stupiti noi stessi!!!
    E togliamo il quasi! Siamo così abituati al marcio, che l'aver rispettato un impegno, una parola, una regola, ci è sembrata un'eccezione, una cosa così immensa da doversene vantare!

    Seconda considerazione.
    E infatti, stavolta...
    Immagino già quale dev'essere stato il flusso delle pensata:
    "Facciamo firmare l'ambasciatore!"
    "Eh, ma è una figura istituzionale!"
    "Appunto, ma tanto che pensi, che ci diranno qualcosa?"
    "Potrebbero!"
    "Ma no, figurati, la buttiamo in caciara in qualche modo!"
    "Ma se insistono? Se bloccano l'ambasciatore?"
    "Ma non possono! E' un ambasciatore! E' sacro! Ci sono delle regole, cazzo!"
    Ecco, appunto, delle regole che gli ALTRI, sempre gli altri, devono rispettare. Noi no, noi non rispettiamo niente, neanche la parola.
    E questo, ripeto, accade a tutti i livelli: dal Ministero degli Esteri al condominio.

    Tra l'altro, delle due l'una.
    O è vero che l'ambasciatore è sacro, che la sua figura è inviolabile sopra ogni altra cosa, e allora è evidente che la sua firma come garante non serve assolutamente a nulla, oppure la sua firma vale qualcosa, e allora dev'essere pronto ad accettarne le conseguenze.


    Peccato, ennesima occasione in cui dimostriamo la nostra serietà e la nostra coerenza a tutto il mondo. Da sempre. Siamo famosi nel mondo per la correttezza e la lealtà.
    Gli italiani hanno una parola sola.
    Peccato che ognuno ne dica una diversa!
     
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0 replies since 19/3/2013, 09:20   73 views
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