Quattro conti tra Roma e Viterbo

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  1. Mancio65
     
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    A Roma hanno votato Marino 664.490 persone, ossia il 28% dei romani. Hanno votato Alemanno 374.883 persone, ossia il 16% dei romani.
    Insieme fanno il 44%.
    Non è la maggioranza. E questo si sapeva. Ma - e questo è il dato negativo per il mio modo di vedere - è comunque superiore al 37% che i due esponenti governativi avevano raccolto al primo turno. E' segno che sono riusciti ad abbindolare un 7% di elettori, ancora convinti che tra le due correnti governative esistano differenze degne da rendere giustificabile lo scomodarsi per andare a votare.

    Il discorso è simile per Viterbo. Qui hanno votato Michelini 16.514 persone, ossia il 31% dei viterbesi. Hanno votato Marini 9.759 persone, ossia il 18% dei viterbesi.
    Insieme fanno il 49%.
    Non è la maggioranza (anche se ci si avvicina più di Roma). Anche questo si sapeva. E anche qui, la percentuale è superiore al 40% preso dai due esponenti governativi al primo turno (anche se qui c'è da segnalare l'appoggio dato a Michelini - al secondo turno - da Viva Viterbo di Filippo Rossi. Dunque occorrerebbe sommare, per quanto riguarda il primo turno, ai voti dei due governativi anche quelli di Rossi, arrivando così ad un 48%, vicinissimo al 49% del secondo turno).

    Il discorso è simile nel resto d'Italia, ragionando sulle medie.
    A stringere, un dato che mi sembra balzare agli occhi è il seguente.
    Lo "zoccolo duro" degli elettori della corrente sinistroide del governo si attesta intorno al 30%.
    Lo "zoccolo duro" degli elettori della corrente destroide del governo si attesta sotto al 20%.
    Significa che gli elettori che in questo paese - cascasse il mondo - non cambiano per alcun motivo il proprio voto sono poco meno del 50%.
    Su questo 50%, chi non si trova d'accordo con i partiti che fanno parte dell'area governativa del paese può fare una croce sopra.
    Sì, c'è stato anche qualcuno che, a questo secondo turno, ha votato l'uno o l'altro dei due schieramenti per calcoli politici "terzi", o perché ancora una volta alla fine si è lasciato convincere che davvero uno dei due schieramenti sia meno peggio dell'altro. Ma sono pochi, sicuramente una netta minoranza.
    La stragrande maggioranza di quel 30% e di quel quasi 20% è costituita da elettori che votano acriticamente, cui non basta che il proprio partito governi con il nemico storico, quello su cui ha da sempre (finto di) impostare tutte le campagne elettorali, chiedendo il voto per combatterlo; non bastano scandali enormi, inimmaginabili in qualsiasi paese democratico; non basta l'assoluta mancanza di rispetto verso gli impegni presi; non basta il continuo, costante, immutabile, volgarisismo disprezzo per i cittadini comuni.
    No, questi quasi 50% di elettori voteranno sempre e comunque per il loro partito di riferimento.
    Scordiamoli.

    Resta però più del 50% di elettori.
    Sono i più difficili da convincere, perché sono o quelli talmente stufi da essere iper-critici, e quindi non disposti a perdonare davvero neanche il minimo "sgarro", o quelli talmente stufi da essere del tutto demotivati, ormai rassegnati all'orrore della realtà di questo paese, o ancora quelli che proprio se ne fregano, convinti di poter vivere in un paese senza essere toccati dal suo governo.
    Per un motivo o per un altro, quindi, sono gli elettori che con più difficoltà si potrà convincere a votare.
    Ma sono pur sempre la maggioranza... Potrebbe valere la pena farci un pensierino!
     
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0 replies since 11/6/2013, 08:51   49 views
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